Addolcimento dell’acqua: come funziona?

Addolcimento dell’acqua: come funziona?

Addolcimento dell’acqua: come funziona?

L’addolcimento dell’acqua è una tipologia di trattamento volta a risolvere una specifica problematica legata alla qualità dell’acqua, ovvero la più diffusa e conosciuta: il calcare.

È solo riscaldando l’acqua che i minerali di calcio e magnesio si trasformano in carbonato di calcio e carbonato di magnesio comunemente chiamati con il termine di calcare, che sono poi le sostanze che si depositano sui metalli e altri materiali, danneggiandoli.

Un’acqua viene definita calcarea o “dura”, quando contiene un’alta percentuale di calcio e magnesio disciolti al suo interno; esistono diversi strumenti per misurare la “durezza” dell’acqua e il valore di questo parametro può darci indicazioni sulla scelta della soluzione migliore per risolvere questo problema nella nostra acqua.

In commercio esistono diverse tipologie di soluzioni, più o meno efficaci, per contrastare il calcare, ma la più performante è sicuramente l’installazione di un addolcitore d’acqua.

Che cos’è un addolcitore d’acqua?

Si tratta di un impianto per il trattamento dell’acqua in entrata che ha il solo e unico obiettivo di eliminare il calcare dall’acqua di casa nostra; va precisato, dunque, che questo particolare impianto di depurazione NON risolve le problematiche legate alla purezza dell’acqua per uso alimentare, bensì il suo scopo è unicamente quello di proteggere e salvaguardare tubature, attrezzature, elettrodomestici e rubinetterie, contro i danni recati da un’eccessiva presenza di calcare nell’acqua.

L’addolcitore va installato nel punto di ingresso di tutta l’acqua di casa, in modo che possa salvaguardare tutto l’impianto idrico, altrimenti non avrebbe senso installare un prodotto del genere per proteggere soltanto una parte di impianti.

Dal momento che esistono diversi modelli di addolcitori, è necessario effettuare un sopralluogo accurato in modo che il tecnico (o l’idraulico) possa avere una visione chiara e precisa del punto di installazione in cui posizionare l’addolcitore; la nostra azienda tratta principalmente due modelli di addolcitore: cabinato e doppio corpo.

  1. L’addolcitore cabinato necessita di uno spazio apposito, è in grado di addolcire anche con acqua in entrata molto dura e in grandi quantità. L’addolcitore cabinato è disponibile anche in una versione super-compatta, con dimensioni veramente ridotte; questo modello viene proposto per quelle situazioni in cui il cliente non ha spazi disponibili adeguati, ma vuole risolvere il problema del calcare. A causa delle sue dimensioni molto ridotte rispetto all’addolcitore cabinato classico, questa versione non possiede una grande capacità di addolcimento, ma è sufficiente per i consumi di un nucleo famigliare (parliamo soprattutto dei consumi di un appartamento)
  2. L’addolcitore doppio corpo, invece, è composto da una grande bombola accompagnata da un apposito tino e può addolcire enormi volumi di acqua, anche con livelli di durezza molto elevata; viene utilizzato questo modello di addolcitore soprattutto per le installazioni condominiali e industriali (per esempio nelle lavanderie industriali), ma anche in case indipendenti.

Durante il sopralluogo si possono raccogliere altre informazioni importanti, per determinare la tipologia del prodotto da installare, quali la durezza dell’acqua in entrata, il consumo di acqua del cliente, gli spazi disponibili; infatti, con la rilevazione di questi parametri, è possibile determinare la tipologia di addolcitore installabile e la capacità di addolcimento necessaria per svolgere la sua attività col massimo dei risultati.

Indipendentemente dal modello, ogni addolcitore utilizza delle resine per svolgere la propria azione contro il calcare; queste resine sono contenute nella bombola (nei modelli cabinati la bombola è interna, nei modelli doppio corpo la bombola è esterna) e, a seconda della loro quantità, possiamo definire la capacità di addolcimento del prodotto in questione.

Non è sufficiente leggere quanti litri di resine sono contenute in un addolcitore per definire quanto sia prestante e appropriato, ma dobbiamo anche confrontare questo parametro con un altro dato molto importante, che è la durezza dell’acqua in entrata; proprio in base alla durezza dell’acqua, confrontandoci con i volumi d’acqua consumati, è possibile definire quanti litri di resine sono necessari per avere una rimozione del calcare definitiva e costante nel tempo.

Ma come avviene l’addolcimento dell’acqua nello specifico?

Innanzitutto dobbiamo definire quali sono le parti che compongono un addolcitore d’acqua:

  • Bombola, che contiene le resine in grado di eliminare il calcare
  • Valvola, la parte che ci permette di impostare il macchinario in base ai parametri quali la durezza e il consumo, oltre a consentirci di definire in quale maniera verranno effettuati i lavaggi delle resine stesse (tempo o volume)
  • Tino del sale, contenitore nel quale viene messo il sale

Il funzionamento dell’addolcitore necessita di una spiegazione tecnica molto dettagliata, ho semplificato anche l’elenco dei componenti del macchinario per non entrare troppo nello specifico e generare incomprensioni; per questo motivo l’intero processo sarà spiegato in maniera sintetica e semplice, alla portata di tutti quanti.

L’acqua calcarea (o dura) entra nella bombola dell’addolcitore (nei modelli cabinati la bombola è interna e il contenitore della macchina è il tino del sale stesso) e passa nelle resine contenute al suo interno; le resine grazie alle loro proprietà trattengono il calcare, rilasciando acqua addolcita (priva di calcare, ovvero calcio e magnesio).

L’acqua addolcita viene immessa nella rete idrica e utilizzata, ma c’è ancora un passaggio che l’addolcitore compie, di fondamentale importanza: il lavaggio delle resine.

Nel tino viene messo il sale per addolcitori, al quale viene aggiunta dell’acqua, fino a ricoprirlo completamente; a questo punto si forma una sorta di “salamoia” che servirà all’addolcitore per lavare le resine e ripulirle da tutto il calcare trattenuto in precedenza.

 Il lavaggio delle resine può essere programmato sia a tempo (ogni X giorni alla stessa ora) oppure a volume (ogni X litri di acqua addolcita) e naturalmente queste impostazioni vengono effettuate tenendo conto dei soliti parametri (litri di resine, durezza, consumi); quando avviene il lavaggio delle resine, l’addolcitore smetterà temporaneamente di lavorare, fornendoci l’acqua di rete allo stato naturale tramite un by-pass che devia il percorso dell’acqua escludendo di fatto l’entrata della stessa nell’addolcitore.

Esattamente, il calcare viene eliminato in maniera definitiva, al suo posto viene rilasciato del sodio, che deriva dai lavaggi delle resine e può essere presente nell’acqua addolcita in minime quantità; per questo motivo l’acqua addolcita non viene solitamente utilizzata per bere e cucinare, ma è preferibile adibirla per un uso esclusivamente tecnologico.

La nostra azienda Vita Depuratori effettua sopralluoghi completamente gratuiti e senza impegno, in modo che il nostro tecnico possa valutare personalmente la reale esigenza e la concreta fattibilità dell’installazione richiesta; sarà nostra premura fornire un preventivo dettagliato, preciso e su misura per l’esigenza del cliente.

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